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diff --git a/it_IT.ISO8859-15/articles/filtering-bridges/article.sgml b/it_IT.ISO8859-15/articles/filtering-bridges/article.sgml index ffcd2104e7..a44ea374b4 100644 --- a/it_IT.ISO8859-15/articles/filtering-bridges/article.sgml +++ b/it_IT.ISO8859-15/articles/filtering-bridges/article.sgml @@ -24,15 +24,15 @@ <abstract> <para>Spesso è utile dividere una rete fisica (come una Ethernet) in due segmenti separati, senza dover creare sottoreti e usare un router - per collegarli assieme. Il dispositivo che collega due reti insieme in - questo modo è chiamato bridge. Un sistema FreeBSD con due + per collegarli assieme. Il dispositivo che collega due reti insieme in + questo modo è chiamato bridge. Un sistema FreeBSD con due interfacce di rete è sufficiente per raggiungere lo scopo.</para> <para>Un bridge funziona individuando gli indirizzi del livello <acronym>MAC</acronym> (indirizzi Ethernet) dei dispositivi collegati ad ognuna delle sue interfacce di rete e inoltrando il traffico tra le due reti solo se il mittente e il destinatario si trovano su segmenti - differenti. Sotto molti punti di vista un brigde è simile a uno + differenti. Sotto molti punti di vista un brigde è simile a uno switch Ethernet con solo due porte.</para> </abstract> </articleinfo> @@ -44,14 +44,14 @@ delle connessioni a banda larga (xDSL) e a causa della riduzione del numero di indirizzi IPv4 disponibili, molte società si ritrovano collegate ad Internet 24 ore su 24 e con un numero esiguo (a volte nemmeno - una potenza di 2) di indirizzi IP. In situazioni come queste spesso + una potenza di 2) di indirizzi IP. In situazioni come queste spesso è desiderabile avere un firewall che regoli i permessi di ingresso e uscita per il traffico da e verso Internet, ma una soluzione basata sulle funzionalità di packet filtering dei router può non essere applicabile, vuoi per problemi di suddivisione delle sottoreti, vuoi perché il router è di proprietà del fornitore di accesso (<acronym>ISP</acronym>), vuoi perché il router non - supporta tali funzionalità. È in questi casi che l'utilizzo + supporta tali funzionalità. È in questi casi che l'utilizzo di un filtering bridge diventa altamente consigliato.</para> <para>Un firewall basato su bridge può essere configurato e inserito @@ -59,8 +59,9 @@ alcun problema di assegnazione di indirizzi IP.</para> <note> - <para>La traduzione italiana di <quote>firewall</quote> è <quote>muro anti incendio</quote>, - <emphasis>non</emphasis> <quote>muro di fuoco</quote> come molti pensano. Nel corso + <para>La traduzione italiana di <quote>firewall</quote> è + <quote>muro anti incendio</quote>, <emphasis>non</emphasis> + <quote>muro di fuoco</quote> come molti pensano. Nel corso dell'articolo, comunque, manterrò i termini tecnici nella loro lingua originale in modo da non creare confusione o ambiguità.</para> @@ -71,14 +72,14 @@ <title>Metodi d'installazione</title> <para>Aggiungere le funzionalità di bridge a una macchina FreeBSD non - è difficile. Dalla release 4.5 è possibile caricare tali + è difficile. Dalla release 4.5 è possibile caricare tali funzionalità come moduli anziché dover ricompilare il - kernel, semplificando di gran lunga la procedura. Nelle prossime + kernel, semplificando di gran lunga la procedura. Nelle prossime sottosezioni spiegherò entrambi i metodi di installazione.</para> <important> <para><emphasis>Non</emphasis> seguite entrambe le istruzioni: le - procedure sono <emphasis>a esclusione</emphasis>. Scegliete + procedure sono <emphasis>a esclusione</emphasis>. Scegliete l'alternativa che meglio si adatta alle vostre esigenze e capacità.</para> </important> @@ -88,19 +89,20 @@ sia in ricezione che in trasmissione, difatti devono essere in grado di inviare pacchetti Ethernet con qualunque indirizzo, non solo il loro. Inoltre, per avere un buon rendimento, le schede dovrebbero essere di - tipo PCI bus mastering. Le scelte migliori sono ancora le Intel - EtherExpress Pro seguite dalle 3Com 3c9xx subito dopo. Per comodità - nella configurazione del firewall può essere utile avere due schede - di marche differenti (che usino drivers differenti) in modo da distinguere - chiaramente quale interfaccia sia collegata al router e quale alla rete - interna.</para> + tipo PCI bus mastering. Le scelte migliori sono ancora le Intel + EtherExpress Pro seguite dalle 3Com 3c9xx subito dopo. Per + comodità nella configurazione del firewall può essere + utile avere due schede di marche differenti (che usino drivers + differenti) in modo da distinguere chiaramente quale interfaccia sia + collegata al router e quale alla rete interna.</para> <sect2 id="filtering-bridges-kernel"> <title>Configurazione del Kernel</title> <para>Così avete deciso di utilizzare il più vecchio e - collaudato metodo di installazione. Per prima cosa bisogna aggiungere le - seguenti righe al file di configurazione del kernel:</para> + collaudato metodo di installazione. Per prima cosa bisogna + aggiungere le seguenti righe al file di configurazione del + kernel:</para> <programlisting>options BRIDGE options IPFIREWALL @@ -126,7 +128,7 @@ options IPFIREWALL_VERBOSE</programlisting> <programlisting>bridge_load="YES"</programlisting> <para>In questo modo all'avvio della macchina verrà caricato - insieme al kernel anche il modulo <filename>bridge.ko</filename>. Non + insieme al kernel anche il modulo <filename>bridge.ko</filename>. Non è necessario invece aggiungere una riga per il modulo <filename>ipfw.ko</filename> in quanto verrà caricato in automatico dallo script <filename>/etc/rc.network</filename> dopo aver @@ -139,12 +141,13 @@ options IPFIREWALL_VERBOSE</programlisting> <para>Prima di riavviare per caricare il nuovo kernel o i moduli richiesti (a seconda del metodo che avete scelto in precedenza), bisogna effettuare - alcune modifiche al file <filename>/etc/rc.conf</filename>. La regola di - default del firewall è di rifiutare tutti i pacchetti IP. Per - iniziare attiviamo il firewall in modalità <option>open</option>, in modo da - verificare il suo funzionamento senza alcun problema di filtraggio pacchetti - (nel caso stiate eseguendo questa procedura da remoto, tale accorgimento vi - consentirà di non rimanere erroneamente tagliati fuori dalla rete). + alcune modifiche al file <filename>/etc/rc.conf</filename>. La regola di + default del firewall è di rifiutare tutti i pacchetti IP. Per + iniziare attiviamo il firewall in modalità <option>open</option>, + in modo da verificare il suo funzionamento senza alcun problema di + filtraggio pacchetti (nel caso stiate eseguendo questa procedura da + remoto, tale accorgimento vi consentirà di non rimanere + erroneamente tagliati fuori dalla rete). Inserite queste linee nel file <filename>/etc/rc.conf</filename>:</para> <programlisting>firewall_enable="YES" @@ -154,39 +157,40 @@ firewall_logging="YES"</programlisting> <para>La prima riga serve ad attivare il firewall (e a caricare il modulo <filename>ipfw.ko</filename> nel caso non fosse già compilato nel - kernel), la seconda a impostarlo in modalità <option>open</option> (come descritto - nel file <filename>/etc/rc.firewall</filename>), la terza a non + kernel), la seconda a impostarlo in modalità + <option>open</option> (come descritto nel file + <filename>/etc/rc.firewall</filename>), la terza a non visualizzare il caricamento delle regole e la quarta ad abilitare il supporto per il logging.</para> <para>Per quanto riguarda la configurazione delle interfacce di rete, il metodo più utilizzato è quello di assegnare un IP a solo una delle schede di rete, ma il bridge funziona egualmente anche se entrambe o - nessuna delle interfacce ha IP settati. In quest'ultimo caso (IP-less) la + nessuna delle interfacce ha IP settati. In quest'ultimo caso (IP-less) la macchina bridge sarà ancora più nascosta in quanto inaccessibile dalla rete: per configurarla occorrerà quindi entrare - da console o tramite una terza interfaccia di rete separata dal bridge. A + da console o tramite una terza interfaccia di rete separata dal bridge. A volte all'avvio della macchina qualche programma richiede di accedere alla rete, per esempio per una risoluzione di dominio: in questo caso è necessario assegnare un IP all'interfaccia esterna (quella collegata a Internet, dove risiede il server <acronym>DNS</acronym>), visto che il - bridge verrà attivato alla fine della procedura di avvio. Questo + bridge verrà attivato alla fine della procedura di avvio. Questo vuol dire che l'interfaccia <devicename>fxp0</devicename> (nel nostro caso) deve essere menzionata nella sezione ifconfig del file <filename>/etc/rc.conf</filename>, mentre la <devicename>xl0</devicename> - no. Assegnare IP a entrambe le schede di rete non ha molto senso, a meno + no. Assegnare IP a entrambe le schede di rete non ha molto senso, a meno che durante la procedura di avvio non si debba accedere a servizi presenti su entrambi i segmenti Ethernet.</para> - <para>C'è un'altra cosa importante da sapere. Quando si utilizza IP + <para>C'è un'altra cosa importante da sapere. Quando si utilizza IP sopra Ethernet ci sono due protocolli Ethernet in uso: uno è IP, - l'altro è <acronym>ARP</acronym>. <acronym>ARP</acronym> permette + l'altro è <acronym>ARP</acronym>. <acronym>ARP</acronym> permette la conversione dell'indirizzo IP di una macchina nel suo indirizzo - Ethernet (livello <acronym>MAC</acronym>). Affinché due macchine + Ethernet (livello <acronym>MAC</acronym>). Affinché due macchine separate dal bridge riescano a comunicare tra loro è necessario che - il bridge lasci passare i pacchetti <acronym>ARP</acronym>. Tale + il bridge lasci passare i pacchetti <acronym>ARP</acronym>. Tale protocollo non fa parte del livello IP, visto che è presente solo - con IP sopra Ethernet. Il firewall di FreeBSD agisce esclusivamente sul + con IP sopra Ethernet. Il firewall di FreeBSD agisce esclusivamente sul livello IP e quindi tutti i pacchetti non IP (compreso <acronym>ARP</acronym>) verranno inoltrati senza essere filtrati, anche se il firewall è configurato per non lasciar passare nulla.</para> @@ -194,7 +198,8 @@ firewall_logging="YES"</programlisting> <para>Ora è arrivato il momento di riavviare la macchina e usarla come in precedenza: appariranno dei nuovi messaggi riguardo al bridge e al firewall, ma il bridge non sarà attivato e il firewall, essendo in - modalità <option>open</option>, non impedirà nessuna operazione.</para> + modalità <option>open</option>, non impedirà nessuna + operazione.</para> <para>Se ci dovessero essere dei problemi, è il caso di scoprire ora da cosa derivino e risolverli prima di continuare.</para> @@ -218,7 +223,7 @@ firewall_logging="YES"</programlisting> <para>A questo punto dovrebbe essere possibile inserire la macchina tra due gruppi di host senza che venga compromessa qualsiasi - possibilità di comunicazione tra di loro. Se è così, + possibilità di comunicazione tra di loro. Se è così, il prossimo passo è quello di aggiungere le parti <literal>net.link.ether.<replaceable>[blah]</replaceable>=<replaceable>[blah]</replaceable></literal> di queste righe al file <filename>/etc/sysctl.conf</filename>, in modo che @@ -229,38 +234,43 @@ firewall_logging="YES"</programlisting> <title>Configurazione del Firewall</title> <para>Ora è arrivato il momento di creare il proprio file con le - regole per il firewall, in modo da rendere sicura la rete interna. Ci sono - delle complicazioni nel fare questo, perché non tutte le + regole per il firewall, in modo da rendere sicura la rete interna. + Ci sono delle complicazioni nel fare questo, perché non tutte le funzionalità del firewall sono disponibili sui pacchetti inoltrati - dal bridge. Inoltre, c'è una differenza tra i pacchetti che stanno + dal bridge. Inoltre, c'è una differenza tra i pacchetti che stanno per essere inoltrati dal bridge e quelli indirizzati alla macchina locale. In generale, i pacchetti che entrano nel bridge vengono processati dal firewall solo una volta, non due come al solito; infatti vengono filtrati - solo in ingresso, quindi qualsiasi regola che usi <option>out</option> oppure <option>xmit</option> non - verrà mai eseguita. Personalmente uso <option>in via</option> che è una - sintassi più antica, ma che ha un senso quando la si legge. - Un'altra limitazione è che si possono usare solo i comandi <option>pass</option> e - <option>drop</option> per i pacchetti filtrati dal bridge. Cose avanzate come <option>divert</option>, - <option>forward</option> o <option>reject</option> non sono disponibili. Queste opzioni possono ancora - essere usate, ma solo per il traffico da e verso la macchina bridge stessa - (sempre che le sia stato assegnato un IP).</para> + solo in ingresso, quindi qualsiasi regola che usi <option>out</option> + oppure <option>xmit</option> non verrà mai eseguita. Personalmente + uso <option>in via</option> che è una sintassi più antica, + ma che ha un senso quando la si legge. + Un'altra limitazione è che si possono usare solo i comandi + <option>pass</option> e <option>drop</option> per i pacchetti filtrati + dal bridge. Cose avanzate come <option>divert</option>, + <option>forward</option> o <option>reject</option> non sono disponibili. + Queste opzioni possono ancora essere usate, ma solo per il traffico da + e verso la macchina bridge stessa (sempre che le sia stato assegnato + un IP).</para> <para>Nuovo in FreeBSD 4.0 è il concetto di stateful filtering. Questo è un grande miglioramento per il traffico <acronym>UDP</acronym>, che consiste tipicamente di una richiesta in uscita, seguita a breve termine da una risposta con la stessa coppia di indirizzi IP e numeri di porta (ma con mittente e destinatario invertiti, - ovviamente). Per i firewall che non supportano il mantenimento di stato, + ovviamente). Per i firewall che non supportano il mantenimento di stato, non c'è modo di gestire questo breve scambio di dati come una - sessione unica. Ma con un firewall che può <quote>ricordarsi</quote> di un - pacchetto <acronym>UDP</acronym> in uscita e permette una risposta nei - minuti successivi, gestire i servizi <acronym>UDP</acronym> è - semplice. L'esempio seguente mostra come fare. La stessa cosa è - possibile farla con i pacchetti <acronym>TCP</acronym>. Questo permette di - evitare qualche tipo di attacco denial of service e altri sporchi trucchi, - ma tipicamente fa anche crescere velocemente la tabella di stato.</para> - - <para>Vediamo un esempio di configurazione. Bisogna notare che all'inizio + sessione unica. Ma con un firewall che può + <quote>ricordarsi</quote> di un pacchetto <acronym>UDP</acronym> in + uscita e permette una risposta nei minuti successivi, gestire i + servizi <acronym>UDP</acronym> è semplice. + L'esempio seguente mostra come fare. La stessa cosa è + possibile farla con i pacchetti <acronym>TCP</acronym>. Questo + permette di evitare qualche tipo di attacco denial of service e altri + sporchi trucchi, ma tipicamente fa anche crescere velocemente la + tabella di stato.</para> + + <para>Vediamo un esempio di configurazione. Bisogna notare che all'inizio del file <filename>/etc/rc.firewall</filename> ci sono già delle regole standard per l'interfaccia di loopback <devicename>lo0</devicename>, quindi non ce ne occuperemo più ora. @@ -279,8 +289,9 @@ firewall_logging="YES"</programlisting> <para>Per il nostro esempio immaginiamo di avere l'interfaccia <devicename>fxp0</devicename> collegata all'esterno (Internet) e la - <devicename>xl0</devicename> verso l'interno (<acronym>LAN</acronym>). La - macchina bridge ha assegnato l'IP <hostid role="ipaddr">1.2.3.4</hostid> + <devicename>xl0</devicename> verso l'interno (<acronym>LAN</acronym>). + La macchina bridge ha assegnato l'IP + <hostid role="ipaddr">1.2.3.4</hostid> (è impossibile che il vostro <acronym>ISP</acronym> vi assegni un indirizzo di classe A di questo tipo, ma per l'esempio va bene).</para> @@ -332,61 +343,63 @@ add pass icmp from any to any icmptypes 11 add drop log all from any to any</programlisting> <para>Coloro che hanno configurato un firewall in precedenza potrebbero aver - notato che manca qualcosa. In particolare, non ci sono regole contro lo + notato che manca qualcosa. In particolare, non ci sono regole contro lo spoofing, difatti <emphasis>non</emphasis> abbiamo aggiunto:</para> <programlisting>add deny all from 1.2.3.4/8 to any in via fxp0</programlisting> <para>Ovvero, non far entrare dall'esterno pacchetti che affermano di venire - dalla rete interna. Questa è una cosa che solitamente viene fatta + dalla rete interna. Questa è una cosa che solitamente viene fatta per essere sicuri che qualcuno non provi a eludere il packet filter, - generando falsi pacchetti che sembrano venire dall'interno. Il problema + generando falsi pacchetti che sembrano venire dall'interno. Il problema è che c'è <emphasis>almeno</emphasis> un host sull'interfaccia esterna che non si può ignorare: il router. Solitamente, però, gli <acronym>ISP</acronym> eseguono il controllo anti-spoof sui loro router e quindi non ce ne dobbiamo preoccupare.</para> <para>L'ultima riga sembra un duplicato della regola di default, ovvero non - far passare nulla che non sia stato specificatamente permesso. In + far passare nulla che non sia stato specificatamente permesso. In verità c'è una differenza: tutto il traffico sospetto verrà loggato.</para> <para>Ci sono due regole per permettere il traffico <acronym>SMTP</acronym> e <acronym>DNS</acronym> verso il mail server e il name server, se ne - avete. Ovviamente l'intero set di regole deve essere personalizzato + avete. Ovviamente l'intero set di regole deve essere personalizzato per le proprie esigenze, questo non è altro che uno specifico esempio (il formato delle regole è spiegato dettagliatamente nella - man page &man.ipfw.8;). Bisogna notare che, affinché <quote>relay</quote> e <quote>ns</quote> + man page &man.ipfw.8;). Bisogna notare che, affinché + <quote>relay</quote> e <quote>ns</quote> siano interpretati correttamente, la risoluzione dei nomi deve funzionare - <emphasis>prima</emphasis> che il bridge sia attivato. Questo è un + <emphasis>prima</emphasis> che il bridge sia attivato. Questo è un chiaro esempio che dimostra l'importanza di settare l'IP sulla corretta - scheda di rete. In alternativa è possibile specificare direttamente - l'indirizzo IP anziché il nome host (cosa necessaria se la macchina - è IP-less).</para> + scheda di rete. In alternativa è possibile specificare + direttamente l'indirizzo IP anziché il nome host (cosa necessaria + se la macchina è IP-less).</para> <para>Le persone che sono solite configurare un firewall probabilmente - avranno sempre usato una regola <option>reset</option> o <option>forward</option> per i pacchetti - ident (porta 113 <acronym>TCP</acronym>). Sfortunatamente, questa non + avranno sempre usato una regola <option>reset</option> o + <option>forward</option> per i pacchetti + ident (porta 113 <acronym>TCP</acronym>). Sfortunatamente, questa non è una scelta applicabile con il bridge, quindi la cosa migliore - è lasciarli passare fino alla destinazione. Finché la + è lasciarli passare fino alla destinazione. Finché la macchina di destinazione non ha un demone ident attivo, questa tecnica - è relativamente sicura. L'alternativa è proibire le + è relativamente sicura. L'alternativa è proibire le connessioni sulla porta 113, creando qualche problema con servizi tipo <acronym>IRC</acronym> (le richieste ident devono andare in timeout).</para> <para>L'unica altra cosa un po' particolare che potete aver notato è che c'è una regola per lasciar comunicare la macchina bridge e - un'altra per gli host della rete interna. Ricordate che questo è + un'altra per gli host della rete interna. Ricordate che questo è dovuto al fatto che i due tipi di traffico prendono percorsi differenti - attraverso il kernel e di conseguenza anche dentro il packet filter. La + attraverso il kernel e di conseguenza anche dentro il packet filter. La rete interna passerà attraverso il bridge, mentre la macchina - locale userà il normale stack IP per le connessioni. Perciò - due regole per gestire due casi differenti. Le regole <literal>in via - <devicename>fxp0</devicename></literal> funzionano in entrambi i casi. In generale, - se usate regole <option>in via</option> attraverso il packet filter, dovrete fare - un'eccezione per i pacchetti generati localmente, in quanto non entrano - tramite nessuna interfaccia.</para> + locale userà il normale stack IP per le connessioni. Perciò + due regole per gestire due casi differenti. Le regole <literal>in via + <devicename>fxp0</devicename></literal> funzionano in entrambi i casi. + In generale, se usate regole <option>in via</option> attraverso il + packet filter, dovrete fare un'eccezione per i pacchetti generati + localmente, in quanto non entrano tramite nessuna interfaccia.</para> </sect1> <sect1 id="filtering-bridges-contributors"> |